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Livre

Mechane. Vol. 1: Che cos'è una macchina?

Mimesis, 2021

pas disponible

Mimesis Edizioni (Sesto San Giovanni, Italie)

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Détails

Année
2021
ISBN
9788857581156
Pages
188
Éditeurs
Mimesis
Format
237×162×15
Thème
Tradizioni filosofiche e scuole di pensiero, Antropologia, Tecnologia: argomenti di interesse generale, Pubblicazioni seriali, periodici, abstract, indici
Etat de conservation
Neuf
Langues
Italien
Reliure
Couverture souple
Condition
Neuf

Description

«Che cos'è una macchina? Il primo numero di Mechane gira intorno a una domanda: che cos'è una macchina? Una domanda che ci invita a riflettere sugli oggetti che usiamo tutti i giorni e che popolano il nostro mondo. Di fronte a un quesito del genere si aprono due vie. La più facile da imboccare, perfettamente dritta, consiste nel non lasciar dispiegare la domanda e nel ridurla a un mero indovinello. Che cos'è una macchina?, in questa prima forma, chiede ciò che delle macchine già sappiamo, vuole una risposta pronta da tempo: una definizione rassicurante che ci dica, per esempio, che le macchine sono dei sistemi di due o più pezzi messi insieme per produrre uno scopo determinato. Così, però, rendiamo sterile l'esercizio dell'interrogazione. La seconda via, invece, molto più lunga, accidentata e incerta, ci porta a sondare il presupposto che ha dato il nome alla rivista: l'idea che la macchina sia un elemento fondamentale per la filosofia e l'antropologia della tecnica. È questa seconda strada che intendiamo battere. La domanda "che cos'è una macchina?" non chiede semplicemente in cosa consista una macchina o cosa si intenda con questa parola, ma traccia un percorso e fissa un obiettivo; si propone di cogliere, mediante lo studio delle macchine, uno scorcio dell'attività vitale da cui le macchine sorgono e in cui si inseriscono: la costruzione materiale e simbolica del mondo umano. Cerchiamo di articolare, a mo' di introduzione dei saggi che abbiamo chiamato a raccolta, gli ambiti attraversati dall'interrogativo. Almeno da Platone in poi, la macchina viene regolarmente adoperata per una funzione che non è quella per cui è stata costruita. Il congegno fabbricato in vista di un fine rivela per tempo una seconda forma d'uso, tanto "naturale" quanto quella incorporata nel meccanismo. Oltre che a realizzare un determinato lavoro, la macchina serve per descrivere il mondo. Platone, raccontando nella Repubblica il mito di Er, paragona il movimento delle sfere celesti a quello delle parti di un complesso fuso (616b-617c), dando la stura a una equiparazione tra l'universo e l'artefatto meccanico che diventerà topica già in epoca ellenistica e che, con Lucrezio, assumerà la formulazione classica di machina mundi.» (Dall'Editoriale)