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Livre

Passeri, Giovanni Battista

Vite de' pittori scultori ed architetti che anno lavorato in Roma morti dal 1641 fino al 1673

Gregorio Settari / Giovanni Zempel,

1800,00 €

Pettini Antonio Libreria (Roma, Italie)

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Détails

Lieu d'édition
Roma
Auteur
Passeri, Giovanni Battista
Éditeurs
Gregorio Settari / Giovanni Zempel
Thème
Arte biografie arts biography biographies
Langues
Italien

Description

In -4°, pp. (2), XVI, 492; frontespizio calcografico con busto di Omero (inc. Carloni), esemplare con frontespizio in bianco e nero, barbe, mezza pelle coeva con angoli, al dorso fregi oro, tassello rosso con titolo e autore in oro, fioriture marginali, macchie sul margine esterno di p. 2, strappo restaurato a p. 143 Prima edizione dell’opera di Passeri che, curata postuma da Bianconi e Bottari, si pone come prosecuzione del lavoro di Baglione (v. sopra), che si era fermato al 1642, anno di pubblicazione del suo libro. Passeri era scrittore/artista, allievo di Domenichino: la sua fama è legata prevalentemente all’ampia circolazione che ebbe proprio questo libro, che consta di trentasei ritratti biografici, ordinati secondo l’anno di morte, e che comincia proprio col Domenichino, proseguendo con pittori del calibro di Reni, Albani, Sacchi, Pietro da Cortona, Salvator Rosa, Barbieri (il Guercino), Lanfranco, Algardi; ci sono stranieri come Poussin e Wander (Il “Bamboccio”: e lo scritto di Passeri sarà posto al centro di un dibattito novecentesco su questo artista), ma anche scultori (Fiammingo, Alguardi, Finelli, Peroni), architetti (tra cui Borromini) e il mosaicista G.B. Calandra. Presidente dell’Accademia di San Luca (anche se questo elemento è negato nella biografia di Jacob Hess (che nel 1928 aveva dedicato a P. la sua tesi di laurea), è pacifico comunque collocarlo “nel parterre aristocratico e curiale che presenziava le cerimonie pubbliche dell’Accademia” (Dbi, s.v.): l’appartenenza a questo circolo conservatore si coordina a uno degli elementi più critici del libro, cioè l’inclinazione polemica verso il Bernini. Bernini morì nell’80, quindi non poteva a priori essere incluso nella serie delle biografie di Passeri (che si chiude con Salvator Rosa, morto nel ‘73), ma vari passi dell’opera, e su tutti la descrizione dei rapporti con Borromini nella voce dedicata a quest’ultimo, attestano la vena antiberniniana di Passeri nell’ambito della nota polemica. Nello stesso anno di questa edizione, pubblicata per la prima volta quasi un secolo dopo la morte del suo autore, apparve un’altra tiratura, conforme a questa ma con diverse indicazioni tipografiche, ciò che rende problematico stabilire quale sia esattamente stata stampata prima dell’altra. Rossetti 7983; Cicognara 2344; sulla storia del manoscritto e sulle vicende editoriali si vedano gli studi di Hess, Die Künstlerbiographien von Giovanni Battista Passeri, 1934 e anche Joseph Connors, in “Journal of the Society of Architectural Historians”, vol. 57 No. 4, 1998 (pp. 469-471).