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Livre

Cibrario Luigi

Storia di Torino

per Alessandro Fontana, 1846

650,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria (Torino, Italie)
Fermé jusqu'au 27 avril 2024.

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Détails

Année
1846
Lieu d'édition
Torino
Auteur
Cibrario Luigi
Éditeurs
per Alessandro Fontana
Thème
Piemonte, Storia locale, Prime edizioni
Jaquette
Non
Etat de conservation
En excellent ètat
Langues
Italien
Dédicacée
Oui
Print on demand
Non
Condition
Ancien
Premiére Edition
Oui

Description

2 volumi in-8° (225x135mm), pp. X, 11-531; 773, (1) di errata, (4) di testo esplicativo dell'Atlante della Storia di Torino'. 2 tavole ripiegate in fine del secondo volume, incise in litografia, riproducenti tre piante di Torino nel 1572, nel 1680 (le piante del 1572 e del 1680 sono in un'unica tavola), nel 1640. Legatura coeva in mezza pelle verde con titolo e filetti in oro sui dorsi. Conservate le brussure originali verdi. Dedica autogrfa del Cibrario. Edizione originale di questa celebre e referenziale storia della città di Torino. '.La Storia di Torino (I-II, Torino 1846). veniva a coprire un vuoto intorno alla storia della capitale dei regno sardo che durava da quasi due secoli. La storia della città lasciata incompiuta da E. Tesauro e proseguita da P. Giroldi (I-II, Venezia 1680) fino al tempo della contessa Adelaide era insufficiente sia per termini cronologici sia per documentazione, pur costituendo un progresso rispetto alla precedente e prima storia della città di F. Pingon (Taurini 1577), che aveva mescolato ancora alla descrizione, di origini leggendarie materiale fornitogli dagli storici dell'umanesimo o dalle cronache più antiche. I due volumi del Cibrario comprendono rispettivamente la storia della città il primo, e l'illustrazione dei suoi monumenti, gli aneddoti e le sue vicissitudini materiali il secondo. Neanche il Cibrario è immune dal soffermarsi su congetture bibliche intorno alle origini degli abitanti della regione, appoggiandosi alle Meditazioni storiche di C. Balbo da poco pubblicate. Prosegue poi il racconto con l'età preromana e romana con la scorta dell'erudizione antiquaria sette-ottocentesca. Più interessante il racconto si fa con l'età cristiana, per cui utilizza anche materiale archeologico di recente reperito; per i secoli immediatamente seguenti può dare descrizione di fatti specialmente attraverso la cronaca della Novalesa, pubblicata appunto negli Historiae Patriae Monumenta. Proseguendo cronologicamente e arricchendosi il materiale di archivio a disposizione, può tratteggiare la storia del Comune, sia per gli aspetti politici e militari sia per quelli amministrativi e di. storia minore, con vivacità e ricchezza di particolari. Si preoccupa di assegnare alla città un ruolo dignitoso nel patrocinio degli studi universitari fin dal sec. XV, concludendo con il XVIII sec., su cui tuttavia si sofferma brevemente.' (Maria Fubini Leuzzi in D.B.I., XXV, 1981). Peyrot, Torino nei secoli, II, 493. Lozzi, II, 5389, note.