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Livre

Manuzio Paolo Cicerone

Paulli Manutii, In M. Tullii Ciceronis Orationes, commentarius. Ad Gregorium XIII Pont. Opt. Max. Liberalium disciplina rum Maecenatem.

Apud Arnoldi Birckmanni, 1579

pas disponible

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italie)

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Détails

Année
1579
Lieu d'édition
Coloniae Agrippinae
Auteur
Manuzio Paolo Cicerone
Éditeurs
Apud Arnoldi Birckmanni
Thème
UMANESIMO CLASSICI LATINI CICERONE MANUZIO ROMA ANTICA STORIA, POLITICA
Langues
Italien

Description

In 8° piccolo (16×9,7 cm); 794, (142) pp. Legatura coeva in piena pergamena moella con titolo chiosato a mano al dorso in chiaro corsivo. Qualche macchiolina. Un piccolo tarletto all’angolo alto di pagina 355 e di pagina 371 (probabilmente esistente prima della stampa dato che le pagine vicine sono in perfette condizioni) che sfiora il testo ma non lo lede. Altro piccolo tarletto al margine basso bianco di quattro carte, ininfluente. Firma di appartenenza privata seicentesca anticamente cancellata anche se in parte ancora leggibile. Nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione che a differenza della maggioranza degli esemplari che si presentano molto bruniti a causa della qualità della carta, non presenta una brunitura particolare. Marca tipografica al frontespizio con “Gallina ai piedi di un albero in cornice ovale e motto “Utilia semper nova saepius profero”. Prima edizione nella versione edita da Arnold Erben Birckmann di questo celeberrimo commento del grande umanista veneziano, figlio di Aldo, Paolo Manuzio (in latino Paulus Manutius; Venezia, 12 giugno 1512 – Roma, 6 aprile 1574) alle orazioni Ciceroniane. Birckmann stampò poi negli anni seguenti due altri tomi anche se chiaramente nell’idea iniziale questo doveva essere l’unico volume che infatti non porta indicazione di altri volumi. Sembra in verità, da quanto riportato in ICCU, un’altra edizione dello stesso anno con numero di pagine uguali ma con leggere differenze al frontespizio (dove non comparirebbero le note editoriali e forse sarebbe presente la dicitura di primo volume) e al colophon (dove le note editoriali sarebbero abbreviate rispetto a questa edizione singola). Questa è comunque un volume a se stante di un’edizione assai rara. Paolo Manuzio “Figlio terzogenito di Aldo Manuzio, ne raccolse l’eredità a partire dal 1533, quando prese in mano le redini della famosa stamperia paterna, fino ad allora gestita da Andrea Torresano e dai suoi eredi. In questa veste curò, in particolare, l’edizione di testi latini, mantenendo lo stile e le innovazioni tipografiche introdotte con le aldine. Si occupò anche, dal 1558, per conto di Federico Badoer, della tipografia dell’Accademia della Fama, mentre dal 1561 si trasferì a Roma, che sarebbe diventata la seconda città per la produzione del libro. Qui, infatti, diresse la Stamperia del popolo romano, istituita nello stesso anno da Papa Pio IV, monopolizzando, di fatto, i privilegi di stampa relativi ai più importanti testi approvati dal Concilio di Trento, fra i quali il Catechismo e il Messale, peraltro chiedendo e ottenendo, dal pontefice, che l’autorizzazione – in considerazione dell’elevata domanda – fosse estesa anche a tipografi di altri luoghi. Erudito, di formazione umanistica, scrisse numerose dissertazioni, in particolare sulle antichità romane, fra le quali il De legibus (1557) e il De senatu (1581), e commentò diverse opere di Cicerone, come ad esempio le epistole a Pomponio Attico e a Junio Bruto Curò in tre libri, in volgare, a partire dal 1542, le Lettere di diuersi nobilissimi huomini et eccellentissimi ingegni. Molte sue prefazioni a testi latini uscirono postume, a cura del figlio Aldo, nel 1580, come postume furono pubblicate le sue Lettere rinvenute nella Biblioteca Ambrosiana”. Edizione rara, tre soli esemplari censiti in ICCU, in buone-ottime condizioni di conservazione. Cfr.: IT\ICCU\BVEE\005579.