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Livre

Leopardi, Giacomo

Operette morali di Giacomo Leopardi. Seconda edizione con molte aggiunte e correzioni dell’autore

presso Guglielmo Piatti,, 1834

2500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria (MILANO, Italie)

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Détails

Année
1834
Lieu d'édition
Firenze,
Auteur
Leopardi, Giacomo
Pages
pp. 292.
Éditeurs
presso Guglielmo Piatti,
Format
fascicolazione in 12°,
Thème
Narrativa Italiana dell' 800 Filosofia
Description
legatura moderna in piena pergamena, titoli stampati in nero al dorso, 4 carte bianche ab inizio e in fine,

Description

LIBRO Seconda edizione accresciuta delle «Operette morali», in parte originale. Sporadico foxing e leggere fioriture su qualche carta, nel complesso un ottimo esemplare (140 x 90 mm). Come specifica il brevissimo avviso ai lettori firmato G.P. (Guglielmo Piatti), gli ultimi due dialoghi non figuravano nella prima edizione del 1827. L’edizione Piatti delle «Operette» fu dettata innanzitutto dalle richieste dei lettori: la prima edizione Stella era ormai esaurita e pressoché introvabile, come ricorda la nota dell’editore ai lettori: «Ond’è che per sodisfare alle inchieste che ne venivano fatte, credei gratificarmi ai cultori de’ buoni studi, riproducendola sull’edizione milanese del 1827, la quale è stata riveduta e ritocca dall’autore, ed accresciuta di alcune note e dei due ultimi dialoghi». Compaiono qui per la prima volta il «Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere» e il «Dialogo di Tristano e di un amico», che chiudono l’opera, seguendo in successione il «Dialogo di Timandro e di Eleandro», che suggellava l’edizione del 1827. Se per l’edizione milanese delle «Operette», grazie al carteggio tra autore ed editore, è possibile seguire nel dettaglio le intricate vicende editoriali che portarono alla stampa, per quest’edizione fiorentina le informazioni sono piuttosto scarse. Leopardi si rivolse ancora al Piatti, nonostante le accuse di negligenza mossegli a proposito della distribuzione dei «Canti»; fece da intermediario il Ranieri, che con Leopardi si era trasferito a Napoli nel ’33, ma i rapporti con l’editore ancora una volta non furono semplici: il manoscritto venne consegnato tra il luglio e l’agosto del 1833, ma, a causa della lentezza di Piatti, la stampa si concluse solo nel giugno del ’34. E ulteriori conflitti nacquero per il compenso assegnato all’autore: Piatti voleva infatti pagare a copie e non “a denari”, rischiando così di compromettere le già precarie condizioni economiche di Leopardi. L’accordo, infine, si fece, e il volume uscì con il titolo «Prose» sul cartonato, forse a fare da controparte, e a dare continuità, al progetto dell’edizione dei «Canti» del ’31, stampati sempre da Piatti: si accentuavano così tanto l’aspetto lirico degli scritti leopardiani nei «Canti» che, in termini complementari, il peso filosofico delle «Operette morali»; e a testimoniare questa complementarità, i due volumi sono impressi con gli stessi eleganti caratteri bodoniani. Tra le correzioni apportate da Leopardi a questa nuova edizione, vale la pena ricordare la nota interpretativa a p. 26, segnata *, alla fine della «Storia del genere umano»: fu infatti imposta dalla censura fiorentina e non comparirà più nelle edizioni successive; allo stesso modo, fu sempre il censore Mauro Bernardini a imporre la lezione «di un viver di molti anni» contro l’originale «di un avvenire lontano» (p. 279, r. 20). Mazzatinti e Menghini, n. 674; Catalogo del fondo leopardiano, n. 101; Besomi, Operette ed. critica (1979), pp. LI-LII e LXXII-LXXIII

Edizione: seconda edizione accresciuta delle «operette morali», in parte originale.