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Livres anciens et modernes

Mirella Bentivoglio

Mirella Bentivoglio. All'adultera lapidata. Gubbio 76. Animazione del territorio

Tipografia della Pace, 1977

300,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italie)

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Détails

Année
1977
Lieu d'édition
Roma
Auteur
Mirella Bentivoglio
Éditeurs
Tipografia della Pace
Thème
simple, arte contemporanea

Description

In 8 (cm 17 x 24), pp. (20) con riproduzioni fotografiche in bianco/nero. Fotografie di Toni Bellucci, Nico Franco, Gavirati, Zoe Rossi, Oscar Savio, Vanna Varnero. Brossura editoriale. Pubblicazione-catalogo relativa alla scultura creata da Mirella Bentivoglio fatta vivere ed agita per le antiche strade di Gubbio nel 1976 in occasione della manifestazione "Gubbio 76" curata da Enrico Crispolti. Testo introduttivo di Mirella Bentivoglio. Mirella Bentivoglio, esponente della poesia oggettuale e visuale, chiama 'strutture simboliche' le presenze nuove che costruisce o pone nello spazio urbano. Lavora in questo senso dalla meta' degli anni Settanta, da quando costrui', per Gubbio 76, un uovo con frammenti di pietra. Un monumento simbolico all'adultera lapidata, di pietra come i muri delle case e le mura di difesa che circondano lo spiazzo dove, appunto a Gubbio, l'uovo e' venuto a creare un nuovo rapporto di segni. "Da un lato leggenda dell'incontro a Gubbio fra San Francesco e il lupo, identificato, a partire da una ricerca iconografica, con una lupa, termine che in latino significa prostituta. San Francesco avrebbe dunque parlato ad una prostituta, figura che nella cultura patriarcale, evidenzia Bentivoglio, delinea la donna-oggetto per eccellenza. A un primo livello di analisi allora, l'Ovo di Gubbio rappresenta simbolicamente 'un accordo di pace fra uomo e donna nel segno dell’uguaglianza'. Un secondo rimando e' alla festa dei Ceri che si svolge a Gubbio ogni anno a meta' maggio, secondo una tradizione che affonda le sue origini nelle celebrazioni pre-cristiane della fertilita'. L'ovvio richiamo alla forma fallica dei ceri attesta la natura, tutta maschile, della festa. È per questo che Bentivoglio sceglie di collocare il suo uovo in un piccolo slargo lungo il percorso della processione dei ceri, ad evidenziare 'il primo inserimento di un segno femminile in luoghi tradizionali di cerimonie della fertilita', finora considerate riti esclusivamente maschili'. L'ultimo riferimento riguarda il rivestimento, in frammenti di pietra, dell'uovo; uno di questi porta l’iscrizione 'All’adultera lapidata', ad esplicitare la combinazione fra l'uovo, simbolo di vita, e la pietra, arma di morte nella pratica patriarcale della lapidazione (Cfr. Mariella Pasinati, "L'uovo universale di Mirella Bentivoglio", 26 aprile 2017, in "Letterate Magazine" online).