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Livre

Guerrazzi, Francesco Domenico.

Memorandum deliberato nel comizio popolare tenuto nel Teatro Goldoni il 20 Giugno 1869. Scrittura di F. D. Guerrazzi. E notizie documentate dell'antica barbarie imperante in Livorno il Crenneville / Comizio Popolare Livornese, convocato nel Teatro Goldoni il 20 giugno 1869. Processo verbale del comizio. Memorandum dettato da F. D. Guerrazzi. Documenti contro lo iniquo governo imperiale austriaco in Livorno e contro la immane ferocia del Conte Folliot di Crenneville.

54,00 € 60,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico (Rosignano Solvay, Italie)

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Auteur
Guerrazzi, Francesco Domenico.
Thème
Storia - (Risorgimento, Toscana, Livorno)

Description

Tip. A. B. Zecchini, Livorno, 1869. In 8vo, pp. 42, bross. edit. in fine carta rosa. Raro a trovarsi. Usuali segni del tempo con un minimo arricciamenti degli angoli e un leggero usuale ingiallimento ma buona conservazione. Interessante documentazione di notizie relativa all'austriaca barbarie del Conte di Crenneville. Nel parlare dei moti risorgimentali italiani si citano spesso le giornate delle eroiche difese di Milano, Napoli e Venezia, ma raramente si ha notizia della eroica difesa di Livorno durante i moti insurrezionali contro l'Austria che, come nel resto d'Italia iniziano anche in Toscana nel 1848. Volontari livornesi partono per la Lombardia per combattere per l'indipendenza italiana e lo stesso granduca Leopoldo II invia un corpo di spedizione in aiuto, sotto l'insegna tricolore e con lo stemma mediceo al centro. Tra le altre riforme del Granduca la legge elettorale e quella sulla libertà di stampa. Ma tutto ciò fa risentire il governo austriaco cui non piace che il ramo cadetto di casa Lorena (e potenziale prossimo imperatore d'Austria) aiuti i nemici dello Stato. Leopoldo II viene pertanto richiamato a miglior consigli e nonostante una certa permissività nel Granducato, il clima insurrezionale si fa sentire anche a Livorno. La statua di Leopoldo II viene abbattuta dai cittadini in tumulto, gli austriaci puntano su Livorno. Finita e consolidata la conquista della città, gli austriaci lasciano a Livorno un presidio di circa quattromila uomini al comando del conte di Folliot de Crenneville, uomo prepotente e violento, che prende attitudine a far bastonare la popolazione e quindi inizia a essere odiato da tutti i livornesi. Nel frattanto Leopoldo II aveva abbandonato Livorno e se anche nel febbraio del 1850 vi farà rientro l'accoglienza sarà ora molto più fredda e senza acclamazioni. In questo Memorandum, si esorta la cittadinanza, di qualunque grado, partito, professione o religione essa sia,a esecrare il Creneville “per la immane tirannide da lui esercitata in Livorno a nome dello imperatore di Austria, e del cessato Granduca di Toscana”.