Gli azzurri e i rossi

In 8, cm 14 x 20,5, pp. 184 + (8) di pubblicita' editoriale, con molte illustrazioni nel testo anche a piena pagina, sia fotografiche che illustrazioni opera del pittore Raffaele Faccioli. Brossura editoriale con lievissime sbiaditure. Edizione originale rara, considerata una delle prime opere letterarie interamente dedicate allo sport. De Amicis in gioventu' aveva praticato il pallone a pugno ed aveva frequentato gli sferisteri piemontesi, primo fra tutti quello torinese di Via Napione. Sono raccontate le gesta di campioni come Giovanni Battista da Portacomaro (interessante fotografia dello sferisterio del paese), Bossotto, Giovanni Ziotti, Banchi, Caroli, Frullani, Ulivi, Fontana, Pettinari ecc. Gli Azzurri e i Rossi e' cio' che, nel mercato editoriale di oggi, sarebbe un album fotografico accompagnato dai commenti, o dalle divagazioni, di uno scrittore famoso, seppure con rapporto rovesciato tra la parte letteraria e quella iconografica (perche' le illustrazioni del pittore bolognese Raffaele Faccioli e le molte fotografie, alcune del Casanova, sono parte integrante dell'opera, ne costituiscono una delle attrattive, non l'ultima ne' la minore, come prova il fatto che sono state riprodotte nelle due edizioni moderne, che significativamente hanno entrambe la forma della ristampa anastatica: e sono scelte proprio secondo il criterio dell'album di culto, come documenta ad esempio la riproduzione della 'Casa dove mori' Battista'). È una dichiarazione d'amore per il gioco del pallone, un atto di fede nella religione del pallone, quasi una mitografia, sempre pero' condita di quel pizzico di ironia che la salva dal rischio di precipitare nel ridicolo (Fulvio Pevere, 'Raccontare il corpo. Lo sport nelle opere di Edmondo De Amicis', in G. Barberi Squarotti (a cura di), 'Campioni di parole, letteratura e sport. Teoria e storia dei generi letterari', 2005, p. 113).