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Livre

Battarra Giovanni Antonio

Fungorum agri Ariminensis historia a J. Antonio Battarra lynceo restituto & in eadem urbe publico philocsophiae professore compilata aeneisque tabulis ornata quam sub auspicis Eminentissimi ac . Reverendissimi Principis Joachimi Portocarrerii Cardinalis Amplissimi.

Typis Ballantianis, 1755

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Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italie)

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Détails

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1755
Lieu d'édition
Faventiae
Auteur
Battarra Giovanni Antonio
Éditeurs
Typis Ballantianis
Thème
MICOLOGIA, FUNGHI, STORIA NATURALE
Langues
Italien

Description

In 4° (28,5×21,2 cm); VII, (1), 80 pp. e XL c. di tav. Bella legatura ottocentesca con legatura foderata con carta blu zigrinata. Titolo e fregi in oro su fascetta in pelle rossa al dorso. Bell’ex-libris privato applicato al recto del piatto anteriore. Esemplare ad ampi margini ed in ottime condizioni di conservazione. Bella marca al frontespizio che riprende una lince, simbolo dell’Accademia dei Lincei, in mezzo ad un gruppo di funghi, sormontata dal motto, in lingua greca “Noi studiamo i funghi, non li mangiamo”. Prima edizione di uno dei trattati di micologia più celebri, opera del famoso naturalista e micologo, riminese Giovanni Antonio Battarra (Coriano, 9 giugno 1714 – Rimini, 8 novembre 1789). Allievo del medico, naturalista ed archeologo Giovanni Bianchi, studiò geometria, fisica e storia naturale. Nel 1738 venne ordinato sacerdote. Insegnò filosofia dal 1741 al Fu in questo periodo che iniziò ad interessarsi in modo deciso alla micologia studiando sull’opera del Padre Bruno Tozzi Sylva Fungorum”, del quale divenne anche allievo. Ma seppur fu un grande estimatore del suo maestro, Battarra per sua natura e convinzione si impegnò sempre nelle rilevazioni sul terreno, sicuro che solo la visione e lo studio diretto di ogni materia possa portare risultati importanti ed il progresso delle scienze. Promosso all’insegnamento a Rimini nel 1755 stampò quella che è con la “Pratica Agraria”, la sua opera più importante “Fungorum Agri”. Battarra curò l’opera con grande attenzione disegnando egli stesso le belle ed accurate tavole che riproducono 248 tipi differenti di funghi. I funghi sono classificati nell’opera in base al loro aspetto fisico esteriore perché Battarra riteneva tale classificazione la più immediata ed intuitiva. L’autore, poi, descrive anche le qualità organolettiche di ogni tipo di fungo. L’opera ebbe un enorme successo tanto che già nel 1759 usciva una seconda edizione, ristampata senza variazioni. Rif. Bibl.: Ainsworth p. 56; Stafleu 359; Volbracht 90; Nissen 95; Uellner 63; Pfister S. 21; S. Stafleu & Cowan 359; toria della Micologia Italiana, pp. 145-155.