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Livre

Bonarelli Guidubaldo., Valesio Francesco

FILLI DI SCIRO. Favola pastorale del C. Guidubaldo de' Bonarelli, detto L'Aggiunto, Accademico Intrepido. Da essa Accademia dedicata al Sereniss. Signor Don Francescomaria Feltrio dalla Rovere Duca Sesto d'Urbino.

Per Vittorio Baldini Stampator Camerale, 1607

450,00 €

Pera Studio Bibliografico (Lucca, Italie)

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Détails

Année
1607
Lieu d'édition
In Ferrara
Auteur
Bonarelli Guidubaldo.
Éditeurs
Per Vittorio Baldini Stampator Camerale
Thème
TESTI ANTICHI E RARI, TESTI ANTICHI. XV° - XVIII° secolo, TESTI ANTICHI PER ARGOMENTO
Illustrateur
Valesio Francesco
Jaquette
Non
Etat de conservation
Acceptable
Reliure
Couverture rigide
Dédicacée
Non
Condition
Ancien

Description

Prima edizione. Cm.20x14,3. Pg.(8), 172, (2). Legatura ottocentesca in mz.pelle con piatti marmorizzati e titoli e fregi in oro al dorso. Vecchio restauro agli angoli inferiore delle prime carte. Frontespizio figurato a piena pagina con otto putti che contornano lo stemma del casato Bonarelli e quello dell'Accademia degli Intrepidi. Cinque incisioni, collocate all'inizio di ciascuno degli Atti in cui il testo è diviso, a illustrare scene e personaggi della favola. Cartigli e capilettera calcografici. Edizione originale dell'opera più conosciuta del diplomatico Guidobaldo Bonarelli della Rovere (Pesaro, 1563 – 1608) che fu al servizio dei Borromeo e degli Este. "Guidubaldo Bonarelli scrisse il dramma pastorale "Filli di Sciro" (pubblicata nel 1607 ma rappresentata a Ferrara quattro anni prima), un fortunato rifacimento della Leggenda di Florio e Biancofiore, che per la sua musicalità prelude al melodramma. La vicenda del dramma è intricata anche dall'accavallarsi di diverse trame amorose tra i pastori protagonisti; alla fine la vicenda si risolve grazie al meccanismo dell'agnizione. La trovata geniale della trama che colpì e suscitò molte polemiche tra i contemporanei di Bonarelli fu il personaggio della ninfa innamorata di due pastori, che a causa della sua incertezza meditava il suicidio. L'opera ebbe grande successo durante tutto il XVII secolo e fu tradotta in francese, inglese e olandese. Insieme all'"Aminta" di Torquato Tasso e al "Pastor Fido" di Giambattista Guarini fu considerata uno dei capolavori del genere" (da wikipedia). > Vinciana, 4025, "Questa favola pastorale, in cinque atti, è giudicata la migliore del sec.XVII: non le mancano né eleganza né musicalità di versi, né sapienza di costruzione scenica. Fu invece criticato dai contemporanei il caso psicologico della trama amorosa: Celia, una ninfa di Sciro, s'innamora con la stessa passione di due giovani che l'hanno salvata da un centauro che l'aveva rapita; perciò l'Autore dovette difendersi con i "Discorsi in difesa del doppio amore della sua Celia". Gamba, 1809, "Nell'anno medesimo 1607 questa favola si ristampò tre volte . Essa tiene il terzo luogo fra le pastorali più celebri, e le molte ristampe fattene anche fuori d'Italia comprovano la stima in che è salita". Graesse, I, 482-483. Allacci, 351. Brunet, I, 1088. Codice libreria 152296.