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Livre

Lactantius, Lucius C. F.

Divinarum institutionum libri septem. De ira Dei liber I. De opificio Dei liber I.

Aldus, 1515

pas disponible

Pregliasco Libreria Antiquaria (Torino, Italie)

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Détails

Année
1515
Lieu d'édition
Venezia
Auteur
Lactantius, Lucius C. F.
Pages
pp.
Éditeurs
Aldus
Thème
Libri Antichi (Cristianesimo, Letteratura, Scrittori class)
Langues
Italien

Description

in-8 (eccezionalmente marginoso mm 163x97), ff. (16), 348, (12); privo dell'Apologeticus di Tertulliano stampato qualche mese dopo con propria segnatura e numerazione, non citato al frontespizio ma spesso rilegato insieme di pp. (4), 48. Magnifica legatura coeva di ambito tedesco in pelle di scrofa con decorazione a rotella ai piatti con cornici concentriche con figure di Profeti ed al centro placchetta con elementi vegetali; dorso a tre nervi. Ancora aldina al front. ed al verso dell'ultimo f.; nitido car. corsivo e, qua e là, car. greco. Prima edizione Aldina, curata da Aldo il Vecchio, scomparso due mesi prima del completamento; di particolare importanza è l'orazione funebre di Aldo, scritta da Giovanni Battista Egnatio, che si può leggere nella lettera-prefazione ad Antonio Trivulzio, ambasciatore del re di Francia presso la Repubblica Veneta nel 1515. La prefazione, oltre a tessere l'elogio di Aldo, è particolarmente importante perchè mette in evidenza il periodo di incertezza che la tipografia dovette affrontare dopo la sua morte: Egnatio espilcita qui il suo non voler accettare l'incarico della direzione, giustificandolo con senso di inadeguatezza, ma in realtà dovuto a contrasti con Andrea d'Asola. L'erdudito veneziano di fatto per un paio d'anni assunse ufficiosamente la responsabilità scientifica della stamperia, reddando le opere ma soprattutto scrivendone le prefazioni ed indirizzandole alle più influenti personalità dell'eopoca per cercare di mantenere il loro appoggio e far sopravvivere la celebre tipografia (Cattaldi Palau pp. 52-59). Lattanzio fu scrittore cristiano, nativo d'Africa, vissuto tra il 250 ed il 320 ca.; oltre quelle già citate, sono qui comprese altre sue opere: 'Epitome in libros suos liber acephalus, Phoenix, Carmen de Dominica Resurrectione'. Esemplare riccamente chiosato da due mani antiche. PROVENIENZA: mano coeva aggiunse sull'emblema il motto aldino "festina lente", di mano seicentesca nel margine superiore del titolo lunga nota illeggibile e nota di possesso "Philippus Viglopus" (?). Al contropiatto e alla sguardia anteriore note di possesso Henry Aylorde (1897), Wilkinson (Rector of Lutterworth), Watson (Rector of Cotesbach) ed ex libris Higgons. . Renouard 70.2; Adams L-16; STC 366; Per il Cassander vedasi: Fritzen, De Cassandri eiusque sociorum irenicis. Munster 1865; C. Weizsacker, in Real encyclopadie fur protestantische Theologie und Eirche, III 742 segg. ; Treccani pp. 326.