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Livre

Rossi Giovan Battista

Arbor Genealogica Gentis de Cignano, Quam merito, ac virtuti D. Caroli. Per lineam rectam eodem ex stipite descendentis. Ioannes Baptista De Rubeis patriarum antiquitatum fidissimus collector D.D.D.

ex Typographia Camerali,, 1687

350,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico (Modena, Italie)

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Détails

Année
1687
Lieu d'édition
Bononiae,
Auteur
Rossi Giovan Battista
Éditeurs
ex Typographia Camerali,
Thème
ROMAGNA FONTI STORIA ARTE STAMPATORI
Langues
Italien

Description

In 4° (20,5x14,5 cm), 60 pp. e una grande c. di tav. fuori testo più volte ripiegata manoscritta da mano settecentesca con albero genealogico della nobile famiglia aggiornandolo fino al 1743 (questa carta sostituisce la carta fuori testo a stampa con lo stesso albero genealogico presente nelle altre copie). Numerosissimi stemmi in xilogr. n.t. Legatura coeva in cartoncino rigido con piccolissimi forellini di tarlo al piatto anteriore. Vari piccoli e sottili tunnel di tarlo alla tavola più volte ripiegata senza essere mai particolarmente fastidiosi. Qualche minimo ed ininfluente forellino o sottilissimo tunnel di tarlo nel volume, praticamente sempre nei margini bianchi, in tutto toccano 5 lettere in tutto il volume e non sono mai fastidiosi. Iniziali, testatine e finalini xilografici. Prima edizione di questa rarissima storia della celebre famiglia bolognese dei Cignani, da cui nacque il pittore Carlo Cignani (1628-1719), "D. Carolo Cignani celeberrimo". Gli storici dell'arte accreditano Cignani di aver guidato una svolta stilistica e di gusto avvenuta intorno al 1670 nell'ambito della scuola bolognese, che permise di allontanare i pittori dalle influenze della tradizione reniane per accostarli allo spirito accademico. Formatosi con Giovanni Battista del Cairo e con Francesco Albani, subì fortemente l'influenza di Annibale Carracci, del Correggio e, per la prospettiva da sotto in su nonché per l'uso del colore, delle opere di Melozzo da Forlì. Cignani, quindi, si inserì anche nella tradizione della scuola forlivese, al cui sviluppo contribuì col suo stesso lavoro. L’opera è proprio dedicata a questo pittore e contiene numerosissime notizie su di esso e sui suoi discendenti ed è citata infatti, oltre che in varie bibliografie di storia locale bolognese anche in alcune bibliografie di Fonti di Storia dell’Arte. Molto belli i 77 scudi araldici presenti nel testo. Rarità bibliografica bolognese, di fonte di Storia dell’Arte e araldica. Opera a parte qualche lieve difetto in buone-discrete condizioni di conservazione e assai rara. Colaneri, n.1767. Cfr. G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, v. 7, p. 216.