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Autographes

ORSINI Luigi (Imola 1873, 1954)

POESIA AUTOGRAFA FIRMATA.

250,00 €

Malavasi Libreria Antiquaria (Milano, Italie)

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Détails

Auteur
ORSINI Luigi (Imola 1873, 1954)
Thème
AUTOGRAFI 1923

Description

4 pp. (mm. 224x172), dedica a “Paola Zampieri, fior d’alba, questa rugiada de’ miei occhi e della mia anima, con affetto”, in data Milano 27 aprile 1923. Ispirata poesia intitolata “Il fringuello cieco”, di 48 versi; unito un frammento di busta indirizzata “Alla cara giovinetta Paola Zampieri. Sue gentili mani” (figlia del musicologo Giusto Zampieri, insegnante al Conservatorio di Milano). “C’è un’ora innanzi giorno cui poche genti sanno: / forse qualche reietto randagio de la sorte e forse i moribondi che ne l’estremo affanno / struggonsi pria d’attingere la pace de la morte. Ora di pace strana ch’è notte e giorno insieme: / non pure è chiaro, e pure qualche stellina brilla, e un àlito di fresco timidamente freme / che tra vergìnei sogni e nòve fronde oscilla. Bene si sogna intanto, poi che non anche l’alba / picchia con teneri dita a le porte del cuore: / ora serena e triste, chè ne la luce scialba / già si risveglia il mondo, e qualche anima muore. C’era un fringuello cieco dentro una sua gabbiuzza. / Oh come gaio un tempo, quando fendea l’azzurro! / Diè ne la ragna un giorno, poscia una punta aguzza / li arse l’umor de liocchi con stridulo sussurro. “Canta!” gl’impose l’uomo: ed ei che in fondo a l’occhio / avea fermato un ultimo raggio del biondo sole, / al “canta!” singhiozzava un canto crocchio crocchio, / come se dentro avesse un’ansia di parole. E ogni notte in quell’ora sì strana e solitaria / sentiva in sè l’angoscia d’un palpito ribelle, / sì che avrebbe voluto togliersi a vol ne l’aria / e riposarsi alfine sui lembi di stelle. -------- E una volta più vivo sentì l’odor del fresco, / sentì l’olezzo forse del timo e della menta; / rivide dal suo buio il roseo fior del pèsco, / ebbe la primavera ne la pupilla spenta. E un desiderio immenso di campagna e di sole, / di volare nel sole, di posar fra l’ajòle, / di perdersi tra effluvi di fieni e di viole, / di liberar canzoni che sembrasser parole,/ tale un barbaglio mise ne la pupilla cieca, / diede a l’alucce stanche tanta virtù che, rotte / le sbarre in breve a furia de la sua furia bieca, / volò ne l’ora strana che non è dì nè notte. -------------- Ed ecco che volando iva lontan lontano, / dove il ciel si tingeva di fieni e di viole, / e già verso oriente, fuor del palagio arcano / fra luci e perle e sprazzi riscintillava il sole./ Dentro una riga d’oro il povero fringuello / si mise: e non vedeva; ma lo sentiva nel core, / nel piccioletto core, che ciò era pur bello, / ch’era il suo sole, quello, de le passate aurore! E trillò così forte, beandosi ne l’orgia / de’ raggi, che parea di per sè solo un coro; / ma pe’l troppo cantare gli si spezzò la gorgia, / e cadde morto in terra in una riga d’oro”. Luigi Orsini "Luigi Orsini, intellettuale poliedrico, poeta, romanziere, librettista. Tenne la cattedra di letteratura poetica e drammatica nel Regio Conservatorio di Milano, dal 1911 al 1938". Picc. strappi marginali sulla piegatura dei fogli e picc. manc. sulla prima pag. con relativa perdita di testo, altrim. esemplare ben conservato.